Serpente

IL DIVINO SERPENTE

Qui
Dove il ricordo
E la storia

Stuprati

Giacciono inermi.
Dove la percezione
Fagocita il pensiero

Dove non c’è

Orientamento né salvezza
Né consapevolezza.
Qui

Dove tu hai deciso

Di arroccarti
Nel tuo hortus conclusus,
Dove le lacrime

Hanno un prezzo

E l’uomo è scintilla…
Qui! Dove pensavi
D’aver seminato

Ma ti risvegli in fiamme:

Qui, che non ci hai capito
Un cazzo, ma col cazzo
Che lo capisci!

Qui non ci siamo
Non siamo mai stati
E mai saremo.

Confesso

Ho urlato il mio nome
Deriso dalle stelle

Nell’eco la speranza
Che affievolita

Mi schiaffeggia!

Eccomi: non ci sono
Ma mi sento dentro

L’impossibile!

Il dissacrante è il sacro
Nudo, il nudo sacro

Siamo noi, già morti

E combattenti!

Già morti e deficienti,
Già morti e senzienti.

Già morti e infuocati.

L’amore è il pulviscolo
Di stella a me percepibile..

Mi faccio deridere, mi sento immortale!

Amate l’amare, fratelli già morti!