Month: luglio 2015

Riflessione Random

Come sarebbe possibile
un mondo d’uomini puri?
Costoro non sopporterebbero
di vivere nudi
profondamente nudi,
irrimediabilmente nudi.
Assolutamente impossibile
esser come vermi lombrichi camole
straparlanti odoranti deliranti.

Un uomo solo non può che esser preda:
gli occhi devono sempre rimirare
qualche altra escrescenza rosea,
illusoriamente onnipotente,
superficialmente complice.

Rari come fili d’erba d’oro
sono gli uomini soli
che sanno trasmutare
la zavorra delle loro debolezze
in corazza dorata.

C’è nessuno?

Tra gocce di pioggia acida la mia firma

Si dipanano ovunque
come serpi sibilline
sentenze mistificate
e apparenti vittorie.

Popoli schiacciati
da debiti pilotati.
Orgogliosi perdenti
penzolanti a testa in giù
sopra la distesa di putride macerie
scintillanti.

Apparentemente i numeri
hanno vinto,
l’Arte va disciogliendosi
come fiocchi di neve al sole.
La genialità viene sancita
da conti correnti,
l’intuizione venduta
a percentuali…

Forse sarà troppo tardi
e il sipario mi avrà già strappato via
da questa “drammatica” pantomima.

Ma attendo speranzoso il Vostro risveglio
e lo scalpiccìo degli zoccoli redentori
perché tra grida laceranti
e spasmi d’euforia
torni a scorrere dionisiaca ambrosia!

Ho affilato le mie armi
come fiero Spartano
pronto alla disfatta e al sacrificio,
perché morire per il Sublime
sublima questa fatua, fallace esistenza:
allora scriverò col sangue
il giorno della dipartita
che la mia vita mai fu calcolata,
ma dignitosamente esistita.

Sghiribizzo Ennesimale

Perle ai porci
Porci alle perle
perché non si costruisce
il futuro negli sguardi altrui
non si vive per le sensazioni
passeggere
per tutto quello che passeggero
incontra ogni giorno
ogni respiro!
Siete così tanti che vi mescolo
tutti insieme nel calderone delle convenienze
abitudini convenzioni calamitici arrivederci
le mie parole non si esauriscono nei vostri respiri
nei vostri occhi
nelle vostre vene
perché non sono fatto per assistervi non sono fatto
per accogliere il marciume, non sarò mai
abituato alla colonizzazione Americana.
Che sia grezzezza piuttosto, che sia qualsiasi genuinità
in fronte all’aridità del libero scambio d’emozioni,
che sia atrocità sbattuta in faccia
all’obbrobrio di vacche smunte,
che sia cataclisma, che sia apocalisse!

Puff! Questo quello che poesia sarà,
la scorreggia di un angelo, forse
il torcimento del naso divino
del naso supino,
con le vene tagliate.

Tante ne vedrò, tanti ne scruterò,
forse io un giorno,
ma sempre poesia sarà.

L’arte non muore,
si muore per l’arte!