Albrecht DÜRER

HO IMPARATO A NON SMETTERE DI VOLARE

Ineludibile
Gioia
Nel marcio
A stupirmi
Ancora
Bambino
Brancolando
Nella babele
Di anime:
Dalla feritoia
Squarci
Di sublime
– qui ora mai più –
La luce brucia
La retina:

Non v’è fine
Alla bellezza

Non v’è fine
Nella bellezza

Non v’è fine:

È bellezza.

Nel de-sostanziarmi
Mi ci immolo.

A queste parole
Di sabbia

Lascio l’eredità:

– tempospazio plasma
(acqua scorre) – Atomi.

Non v’è ruggine
Nel cuore che ama.

Solo ali.