Si dipanano ovunque
come serpi sibilline
sentenze mistificate
e apparenti vittorie.
Popoli schiacciati
da debiti pilotati.
Orgogliosi perdenti
penzolanti a testa in giù
sopra la distesa di putride macerie
scintillanti.
Apparentemente i numeri
hanno vinto,
l’Arte va disciogliendosi
come fiocchi di neve al sole.
La genialità viene sancita
da conti correnti,
l’intuizione venduta
a percentuali…
Forse sarà troppo tardi
e il sipario mi avrà già strappato via
da questa “drammatica” pantomima.
Ma attendo speranzoso il Vostro risveglio
e lo scalpiccìo degli zoccoli redentori
perché tra grida laceranti
e spasmi d’euforia
torni a scorrere dionisiaca ambrosia!
Ho affilato le mie armi
come fiero Spartano
pronto alla disfatta e al sacrificio,
perché morire per il Sublime
sublima questa fatua, fallace esistenza:
allora scriverò col sangue
il giorno della dipartita
che la mia vita mai fu calcolata,
ma dignitosamente esistita.